Descrizione
Il sodalizio fra Mischa Maisky e Martha Argerich ha toccato i 45 anni. Un duo formidabile per interazione tecnica ed espressiva, cementato da un’amicizia di ferro e da un’intesa epidermica, con immediate conseguenze musicali. «Suonare con lui è la cosa più naturale del mondo», ha confessato la pianista argentina, che qui affronta tre Sonate per violoncello e pianoforte distribuite su altrettanti secoli: c’è il Beethoven tardo settecentesco della Sonata n. 2, pionieristico esempio di un genere che non aveva ancora antecedenti né in Haydn né in Mozart; c’è poi uno dei pochi esemplari cameristici di Chopin, raramente uscito dal perimetro del pianoforte; e infine la Sonata di Debussy, un altro pezzo unico, dall’atmosfera notturna, quasi lunare, già novecentesca, con i colori armonici che prevalgono sul disegno.
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