Descrizione
Il quartetto In iij. Noct vede nell’assenza di luce la sua più importante cifra di lettura. Viene infatti eseguito totalmente al buio con i quattro musicisti ai quattro angoli dello spazio e il pubblico in centro. Haas esplora un diverso tipo di percezione sonora sia attraverso l’assenza di luce sia ricorrendo ad una fonte sonora quadrifonica che mette l’uditore al centro di una percezione primordiale e totalizzante. I quattro interpreti si trovano a ricreare sempre in maniera diversa lo spazio sonoro. L’assenza di luce ci mette di fronte ad una coscienza forzata e quasi illuminante dei nostri sensi scoprendo capacità percettive assopite. La partitura è composta da diciassette pagine scritte in maniera discorsiva in cui si organizzano strutture sonore ben delineate ma delle quali si concede piena libertà agli esecutori sul come deciderne la successione. La composizione in ogni esecuzione e luogo sarà dunque diversa ma manterrà intatta la fisionomia identitaria dell’autore. Unici vincoli strutturali imprescindibili sono il divieto di sviluppare per più di una volta una intera sezione e l’obbligo di collocare la citazione di un madrigale di Gesualdo da Venosa verso la conclusione del brano.
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